Il caffè è una delle bevande più amate al mondo, ma è anche tra le più discusse quando si parla di sonno e insonnia. La domanda è sempre la stessa: il caffè provoca insonnia oppure dipende da come e quando lo beviamo?
In questo articolo, cercheremo di svelare qualche curiosità sul caffè, studiando il legame tra caffeina e sonno, basandoci su evidenze scientifiche, rispondendo alle domande più comuni e suggerendo alternative per chi non vuole rinunciare al piacere del caffè, meglio ancora se il nostro caffè macinato in vendita online.
Il caffè provoca insonnia?
La caffeina è uno stimolante naturale del sistema nervoso centrale e il suo effetto principale è quello di bloccare i recettori dell’adenosina, la molecola che segnala al cervello quando è ora di rallentare e riposare.
Secondo una revisione pubblicata sul Journal of Clinical Sleep Medicine, il consumo di caffeina nelle ore serali può effettivamente:
- Aumentare il tempo di addormentamento;
- Ridurre il sonno profondo, rendendo il riposo più leggero e frammentato;
- Accorciare la durata complessiva del sonno di circa 30–40 minuti.
È tuttavia importante segnalare come la sensibilità alla caffeina vari da persona a persona, e come il metabolismo individuale giochi un ruolo fondamentale.
Chi soffre di insonnia può bere il caffè?
Chi soffre di insonnia non deve per forza rinunciare del tutto alle note proprietà del caffè, ma è importante rispettare alcune regole.
Gli esperti di igiene del sonno consigliano di evitare la caffeina almeno 4–6 ore prima di coricarsi e per chi ha disturbi cronici del sonno, il consiglio è di limitarla alle ore del mattino.
Inoltre, come anticipato, un aspetto interessante riguarda la tolleranza individuale: alcune persone metabolizzano la caffeina più velocemente grazie a specifici enzimi epatici, altre sono particolarmente sensibili e possono avere difficoltà a dormire anche dopo un caffè bevuto a mezzogiorno.
Ma quindi, il caffè quanto influenza i nostri sogni d’oro?
Quanto influisce il caffè sul sonno?
La risposta non è univoca, ogni caso è a sé ed è davvero difficile parlare di una giusta dose di caffeina a livello universale.
Secondo l’EFSA un consumo fino a 400 mg di caffeina al giorno (equivalente a 3–4 espressi) è considerato sicuro per un adulto sano, ma l’emivita della caffeina varia tra 3 e 7 ore. Questo significa che anche un caffè bevuto nel tardo pomeriggio può influenzare il riposo notturno, soprattutto nei soggetti più sensibili.
Inoltre, come raccolto nella National Library of Medicine è confermato che, un eccesso di caffeina può stimolare la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress, peggiorando ulteriormente la qualità del sonno.
Ma non tutto è perduto…
Alternative per chi ama il caffè ma vuole dormire bene
Per chi non vuole rinunciare al piacere di un buon caffè anche nel tardo pomeriggio o alla sera, esistono alternative che permettono di rispettare il rituale senza compromettere il riposo. Alcuni esempi sono il caffè decaffeinato, il caffè al ginseng e il caffè d’orzo.
Il caffè decaffeinato è la scelta ideale per chi ama l’aroma intenso del caffè, ma desidera ridurre al minimo l’assunzione di caffeina.
Chi preferisce una nota più dolce e avvolgente può optare per il caffè al ginseng, perfetto soprattutto per la colazione o per una pausa mattutina energizzante ma più delicata. Infine, il caffè d’orzo rappresenta l’opzione più adatta alla sera: naturalmente privo di caffeina, è ideale per chi soffre di insonnia o semplicemente vuole evitare stimoli serali.
Integrare queste varianti nella propria routine permette di continuare a godere del piacere del caffè in ogni momento della giornata, senza sacrificare la qualità del sonno.
E se invece proprio non riesci a berlo puoi impiegare il caffè come alleato di bellezza, grazie alle proprietà cosmetiche della caffeina. Per esempio, conosci il legame tra caffè e cellulite?