Il caffè è inizio e fine, infatti lo prendiamo a un primo appuntamento e per concludere un pasto, ma è anche intervallo. La nota pausa caffè, che richiama immediatamente l’ufficio, è un momento conviviale perfetto non solo per riprendere fiato ma, sopratutto, per socializzare. Ma perché per fermarci abbiamo deciso che deve essere proprio il caffè il protagonista della sosta?
Nascita e sviluppo della pausa caffè
Se oggi sono gli stessi datori di lavoro a far sì che in ufficio ci sia la macchinetta con cialde o capsule, la nascita della pausa caffè non è nata con lo stesso spirito. Anzi, sembra proprio che inizialmente si scoraggiasse la presenza di un distributore automatico perché veniva visto come occasione per interrompere un lavoro per cui si viene pagati.
I primi a lanciare il “culto” della pausa caffè furono gli Stati Uniti agli inizi del 1900. Con la nascita del fordismo, della catena di montaggio e della giornata lavorativa di otto ore, il binomio produttività-benessere iniziò ad acquisire sempre più importanza.
Invece, in Italia, la prassi della pausa caffè prese piede dopo i moti operai degli anni ’70: come gesto di disobbedienza verso la dirigenza, gli operai interrompevano il lavoro per regalarsi un istante di meritato relax. Oggi è proprio questo lo scopo della pausa caffè. Ci sono aziende in cui è diventata un vero e proprio benefit giornaliero di 15 minuti e altre in cui i colleghi si ritrovano più volte al giorno per bere un caffè in compagnia.
I principali benefici della pausa caffè
Amaro o dolce, corto o lungo, il caffè è un piccolo momento di piacere che ci concediamo quotidianamente. Sul lavoro si tratta sia di un’occasione per riposare la mente per qualche minuto, magari staccando gli occhi da documenti o schermi, sia di un’opportunità per socializzare.
Potremmo considerare la pausa caffè come una piccola dose di energia che ci aiuta a proseguire nelle nostre attività quotidiane. Uno dei suoi benefici, infatti, è proprio questo: stimolare la funzionalità cardiaca e nervosa per infonderci energia e donare freschezza alla nostra mente.
Alla pausa caffè è connessa la possibilità di allontanarsi dalla scrivania, sgranchirsi i muscoli e fare due passi. Spesso, infatti, ci si ritrova con i colleghi in un ambiente separato, lontano da telefoni e computer, per confrontarsi sui progetti a cui si sta lavorando oppure parlare dei propri interessi e della vita extra lavorativa di ciascuno.
La pausa caffè oggi è sinonimo di un momento di intervallo e aggregazione che riduce lo stress da lavoro, incrementa l’efficienza e migliora la produttività. È per questo che in alcuni paesi, come la Svezia, ci sono aziende che l’hanno resa, addirittura, obbligatoria due volte al giorno!