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Se assunto quotidianamente, il caffè in gravidanza rischia di creare assuefazione su molte donne. Per anni abbiamo sentito dire che un consumo moderato di caffeina durante i mesi di gestazione non crea alcun danno.
Il valore massimo consigliato è di 200 mg al giorno, meno di due tazzine di caffè, quindi il quantitativo di circa due cialde o capsule. Lo conferma anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Ma è veramente così o per le donne incinte sarebbe meglio eliminare completamente il consumo del caffè fino alla nascita del proprio bambino?Scopriamolo insieme!
Quando parliamo di caffè in gravidanza dobbiamo pensare che la caffeina è presente anche in altre piante, come il cacao e il thè, ma anche nelle bacche di mate, guaranà, noci di cola e, di conseguenza, negli alimenti che le contengono. La caffeina si trova anche in tutta una serie di integratori alimentari, bevande energetiche e farmaci dimagranti. Questa sostanza energizzante si nasconde anche dove non penseresti mai, come in certe gomme da masticare, in alcune caramelle e, addirittura, in certi prodotti da forno!
Mentre nella quotidianità la giusta dose di caffè porta reali benefici all’organismo, la caffeina in gravidanza ha effetti diversi a seconda della fase che la futura mamma sta attraversando.
Un eccesso di caffeina durante il primo e secondo trimestre può determinare un lieve aumento del rischio di aborto spontaneo. Se l’assunzione di caffè nel terzo trimestre è elevata, la gestante può manifestare i sintomi della pirosi gastrica, un bruciore o disagio all’altezza dell’esofago, talvolta associato a un fastidioso reflusso gastroesofageo.
Ricorda che la caffeina è in grado di attraversare la placenta e raggiungere il feto, che però non ha gli enzimi necessari per metabolizzarla.
Inoltre, dal momento che la caffeina riduce (di circa il 3%) l’assorbimento di ferro, è bene limitarne il consumo nei mesi della gravidanza.
La stessa dose di massimo 200 mg è consigliata anche durante l’allattamento perché la caffeina finisce nel latte materno, causando possibili disturbi al sonno del bambino.
Uno studio condotto in Islanda, e pubblicato anche sul British Medical Journal, ha messo in discussione la dose massima di caffè consigliato durante i 9 mesi. Secondo il Professor Jack E. James il consumo materno di caffeina è associato in modo affidabile a gravi esiti negativi della gravidanza. Le prove scientifiche da lui raccolte analizzando più di 1.200 studi disponibili sull’effetto della caffeina nelle donne in attesa di un figlio, suggeriscono di evitare completamente la caffeina.
Secondo lo studio condotto non esiste un livello minimo di caffeina da poter assumere per portare a termine una gravidanza al 100% sicura. Sembra proprio che ci siano dei rischi collegati al bere caffè in gravidanza, quali aborti spontanei e basso peso alla nascita.
Il dibattito è ancora aperto in molti paesi, ma nel dubbio meglio evitare di assumere caffè durante la gestazione, almeno fino ad ulteriori approfondimenti.
Nonostante il caffè decaffeinato contenga una misura irrisoria di caffeina, è il risultato di un complesso processo di lavorazione che può contaminare il caffè estratto con agenti chimici. Una valida alternativa è invece il caffè d’orzo che, oltre non contenere caffeina, ha proprietà digestive e antinfiammatorie.
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